“Era stato un cretino a dirle quelle cose, per lui domani contava più di adesso e non poteva farci niente.” Eccomi al quarto libro della scrittrice che leggo e che si rivela essere forse il più bello insieme ad “Acciaio”. Questo romanzo, “Marina Bellezza”, mi ha forse deluso un po’ solo nel finale, quando i protagonisti si sono rivelati molto molto strani, talmente pieni di dolore da non riuscire a ritrovarmici. Ma facciamo un passo indietro: Marina Bellezza è una ragazza di poco più di 20 anni che sta rincorrendo il successo di diventare una cantante famosa; Andrea Caucino ha qualche anno in più e la voglia di combattere la crisi economica post 2008 riscoprendo l’autenticità del mondo rurale, dell’allevamento delle mucche, come faceva il nonno. Hanno due obiettivi totalmente diversi nella vita, speculari. Eppure lei è stata il primo amore di lui e viceversa. Si rincontrano un attimo prima di intraprendere il loro sogno e si ritrovano, si scontrano, si spaccano. Entrambi hanno alle spalle delle storie difficili, fatte di genitori che non li hanno voluti, accettati, o che sono stati troppo presi dai loro problemi per riuscire a occuparsi dei figli. Non so perché abbiano scelto di intitolare il romanzo con il nome solo di lei, dato che è una dei due protagonisti a mio avviso alla pari per importanza nella storia, ma sicuramente meno simpatica rispetto a lui. È spesso egocentrica, egoista. Ho sempre fatto il tifo per la sua avversaria, Elsa, per il cuore di Andrea. Eppure la sua storia è toccante. Un altro aspetto di questo romanzo da sottolineare è la riscoperta delle professioni antiche, dei piccoli paesini: dopo la crisi economica del 2008 molti hanno affrontato la depressione impegnandosi in quelle attività che erano dei loro nonni e che danno importanza ai prodotti artigianali. Avete letto questo romanzo?
Alessandra Micelli