Il romanzo racconta storie di mare e di amore ed è un omaggio ai suoi marinai in un equilibrio tra realismo e immaginazione. Le vicende di Guma, Livia, Esmeralda, Rosa Palmerăo, il vecchio Francisco hanno in comune il grande spazio chiamato mare che li accomuna in un solo destino in quel di Bahia e quelli che vi abitano. Il personaggio principale è Guma, capitano di corvetta, che sa che il suo destino è solo sul mare. Accanto a lui l’onnipresente figura della dea Lemanjá, la regina del mare, che fa paura a tutti i marinai, i quali sanno che quando lei si fa vedere, vuol dire che il destino di uno di loro sta per compiersi, ed è un destino di morte. Ma se anche Lemanjá richiama la morte, ha però il volto bello nel quale i marinai, lontani da casa per il lavoro, riflettono quello delle loro donne che li attendono e sperano che lei li abbia risparmiati. Quando Guma, bello e forte, s’innamora di Livia, scoppia una passione profonda, e così inizia una lotta a tre tra lui, lei e la dea, il più forte vincerà. Il libro sembra avere una cadenza ritmica come il battere dei remi sulle onde con il loro movimento ed il loro rumore. Quasi ogni pagina è un’onda che si infrange nella potente narrazione delle varie storie di vita e di morte. È una storia deliziosa e accattivante che si fa leggere!! I personaggi ruotano a turno intorno ai due innamorati, tutti uniti contro la dea del mare, ognuno con una sua storia personale. Tutte le storie sono in relazione col mare e il lettore percepisce la presenza dell’acqua mentre segue l’evolvere delle azioni. Al lettore pare d’essere nella barca dalla quale può scorgere il verde dell’acqua ma deve stare attento a non guardare troppo in fondo perché Lemanjá è gelosa del suo regno e vuole solo le barche e gli uomini veri. Proprio bello!

 

recensione di Maria Cisonna