È il sesto romanzo dedicato alle vicende di Teresa Battaglia, commissaria di polizia che lavora a Traveni, paese immaginario del Friuli. Chi leggerà questo libro avrà certamente letto quelli precedenti, conoscerà la forza e la debolezza della nostra investigatrice. Questa volta la principale sospettata di un crimine è purtroppo proprio Teresa Battaglia. Viene trovata sulla scena di un delitto sporca di sangue e semi cosciente. La sua malattia non aiuterà le indagini e i colleghi che amorevolmente cercheranno di aiutare la propria caposquadra. L’Alzheimer avanzerà inesorabilmente, l’unica medicina che allieverà le sue difficoltà saranno l’amore dei suoi colleghi, la vicinanza e la forza della sua squadra. Non sono un amante di gialli o dei romanzi polizieschi, ma con Ilaria Tuti ho fatto un’eccezione. Letto per “sbaglio” il primo romanzo della saga poliziesca, me ne sono immediatamente “innamorato”. Mi sono resoconto così, proprio sulla mia pelle che a volte sbagliarsi può essere una cosa positiva. Mi sono avvicinato a questo genere a me non avvezzo grazie alla scrittura e all’ eloquenza della scrittrice friulana. Mi ha fatto appassionare alla vita e alle vicende di Teresa, un personaggio che per forza di cose crea un legame empatico indissolubile con il lettore. Credo e spero che la saga non sia finita qui. La domanda che tutti gli appassionati si sono fatti è: che fine ha fatto Teresa Battaglia?
Antonio Martino