Non c’è niente da fare: quanto più la Christie si allontana dai suoi schemi tradizionali, tanto meno il risultato è degno di nota. Ed in questo romanzo gli elementi che contraddistinguono i suoi lavori mancano praticamente tutti: innanzitutto l’ambientazione è esotica, ma di un esotismo “casalingo” che più che affascinare fa sorridere; manca poi una figura carismatica di investigatore che sappia tirare le fila dell’intreccio: Ann Beddingfield sembra inciampare nella verità quasi per caso, mentre è impegnata a scampare fortunosamente ad attentati alla sua vita. Infine la struttura stessa del libro è anomala per gli standard dell’autrice: un’ avventura, con un pizzico di romance (tranquillamente evitabile) e una spruzzata di mistero. Tuttavia è pur sempre una delle più grandi gialliste di tutti i tempi, quindi nonostante tutti i difetti di cui mi sono apena lamentata il romanzo è scorrevolissimo e riesce a tener desta la curiosità del lettore, grazie a qualche colpo di scena ben studiato ed alla trovata di narrare la storia da un doppio punto di vista. Siamo lontani anni luce delle sue opere migliori, ma questo romanzo (scritto agli inizi quando probabilmente doveva ancora trovare la sua strada) è estremamente piacevole da leggere e per nulla pretenzioso: più di quanto si possa dire per la maggior parte dei gialli moderni.
Giulia Pontecorvi