Tertuliano Maximo Alfonso è un professore di storia, separato che conduce una vita solitaria e monotona. Un giorno tramite un suo collega, noleggia una videocassetta e fa una scoperta sconcertante: in una scena, nota la comparsa di un attore secondario somigliante incredibilmente a lui. Da questo momento la vita di Tertuliano cambia completamente con l’ossessione spasmodica di rintracciare il suo “duplicato”. Saramago in modo sarcastico ed ironico ci pone un grande quesito filosofico: l’essenza della nostra vita e l’esistenzialismo dell’uomo. “L’uomo duplicato” non è altro che lo specchio che il romanziere ci pone di fronte per evidenziare le nostre fragilità, l’ incompiutezza umana, le nostre perplessità. Come al solito Saramago utilizza la trama narrativa, senza specificarne ambientazioni e precisazioni temporali, per dare al lettore un insegnamento. La sua scrittura sferzante, dissacrante e anticonvenzionale nella tecnica priva di punteggiatura e fronzoli letterari, entra perentoriamente nell’animo del lettore. Saramago è un autore che divide la critica e il mondo letterario composto principalmente da noi lettori. Personalmente confermo anche grazie a questa lettura, che il romanziere portoghese è un genio della letteratura, un uomo che ha avuto il coraggio di affrontare la stereotipizzazione e la convenzionalità.
Edizione Feltrinelli
Antonio Martino