La scrittrice cilena nel suo ultimo romanzo ci delizia con un racconto intenso di emozioni e di Storia. Narra le vicende della famiglia Dalmau di estrazione borghese ma con ideali socialisti. Vivono a Barcellona e il loro sogno di un governo di di sinistra si avvera. Ma dura poco. Ben presto in Spagna scoppia la guerra civile e s’instaura una dittatura guidata dal Caudillo Franco. I protagonisti principali dell’opera sono Victor Dalmau un medico e la pianista Roser sua cognata. Con i falangisti che occupano la capitale catalana, la famiglia Dalmau è costretta ad un esilio volontario verso la Francia, con loro migliaia di spagnoli durante la “Reterada” cercano rifugio oltre i Pirenei. Grazie all’aiuto del poeta cileno Pablo Neruda che in quel tempo fu un diplomatico a Madrid, Victor e Roser riescono ad imbarcarsi su un piroscafo che li porterà verso la libertà, verso il “lungo petalo di mare”: il Cile, paese lungo e stretto, “chiuso” da una parte dalle Ande e dall’altra parte dall’immenso Oceano. Tra personaggi immaginari e storici Allende ci racconta un pezzo di Storia : l’esilio in Cile di migliaia repubblicani spagnoli. Incredibilmente anche se in momenti storici differenti, Spagna e Cile hanno vissuto gli stessi fenomeni politici: governi eletti democraticamente e colpi di stato da parte delle forze armate guidate da Franco e da Pinochet. La scrittrice cilena ha una sua personale peculiarità nella stesura e nell’elaborazione della stessa, quella di non preparare il lettore anticipatamente ad un avvenimento emotivo importante ma di mostrarlo tra le righe immediatamente. Questo suo stile rende la lettura davvero emozionante, non si ha quasi il tempo di metabolizzare il turbamento che ci dona. Ma non è un emozione estemporanea ma duratura. Una lettura che resta scolpita dentro.
Antonio Martino