“Mi hanno detto che sicuramente sarebbe rientrato, e che per un adulto non potevano diramare un avviso di ricerca su basi tanto vaghe. Hanno detto proprio così: su basi tanto vaghe. Io credo che basi più solide dell’intuizione di una madre non esistano”

Torniamo a Fjällbacka con il quarto episodio della saga di Camilla Läckberg che ha ambientato i suoi gialli in Svezia e ha scelto come protagonisti una scrittrice, Erica, e un poliziotto, Patrik. Ormai si è affezionati alla coppia e ai loro colleghi, amici e parenti. Nonostante le storie infatti raccontino episodi molto forti, in senso “crime”, l’autrice ci regala comunque parentesi positive, fatte di affetti, quotidianità e sentimenti, e una voglia di visitare questo paesino sul mare. A differenza degli altri tre romanzi precedenti, avevo capito quasi subito chi era il colpevole dell’omicidio/degli omicidi; non per questo non ho apprezzato la lettura. La scrittura della Läckberg del resto è molto appassionante: intreccia sempre diversi livelli narrativi che normalmente sono le vicende personali dei protagonisti, l’indagine e il punto di vista/il passato dell’assassino che però non viene mai esplicitato fino a quasi la fine. Andrò avanti nella lettura di questa saga che al momento conta undici libri. Voi ne avete letto qualcuno o per caso li avete letti tutti?

Alessandra Micelli