romanzo che si potrebbe definire “il trionfo dell’ossimoro”. Fin dal titolo questo romanzo ostenta elementi antitetici: Giorgio Kreifenberg, un ricco giornalista borghese, assiduo frequentatore della piccola nobiltà romana e amante della bella vita (a scapito della devota fidanzata Maria Stefania) è convinto di essere un socialista. Bianca D’Ambrosio, femminista militante, donna risoluta e non incline al compromesso, vacilla al percepire la sua vita consumarsi a ogni respiro. Il loro incontro, sullo sfondo della Storia che consegnerà l’Italia alla guerra italo-turca, porterà a un ulteriore ossimoro, un ricercarsi fuggendo dall’epilogo melodrammatico.
recensione di Patty Barale