Jean Chabot è un professionista, ginecologo affermato, proprietario di una clinica e professore all’Università, è ricco, ha una moglie che lo elogia e dei figli. Un’esistenza che all’apparenza dovrebbe essere appagante ma che invece si rivela essere monotona, noiosa, una vita insoddisfacente. È alla continua ricerca di qualcosa, sebbene lui, e nemmeno il lettore, sappia veramente cosa. Si abbandona ogni tanto a delle scappatelle ed è proprio da una di queste che prende vita il racconto. Infatti Jean viene a sapere che una ragazza con la quale aveva avuto un breve menage, e che definiva come un orsacchiotto a causa della posizione infantile con cui l’aveva trovata sdraiata in un letto della clinica mentre riposava da un turno, si è suicidata senza apparente motivo. Vediamo come Jean diventa giorno dopo giorno silenzioso, irrequieto, intollerante, morboso e geloso anche della segreteria con la quale ha una tresca da tempo. Sebbene di livello minore rispetto ad altri libri di Simenon, lo scrittore belga mantiene sempre quella tensione e preoccupazione quella tipiche dei suoi romanzi.

 

Luana Indelicato