ANTIFONTE di Ramnunte è ritenuto il primo, il più antico degli oratori attici. Nato ad Atene verso il 480 a.C. fu maestro di retorica oltre che logografo. Scriveva, cioè, discorsi per conto di altri. Fu esponente di rilievo dell’oligarchia e nel 411 fu l’animatore della cospirazione che condusse al governo dei Quattrocento. Fu un governo di brevissima durata. Ristabilita la democrazia fu condannato a morte. Di ANTIFONTE ci sono pervenute tre orazioni e le cosiddette TETRALOGIE. Le tre orazioni riguardano processi per omicidio. L’orazione più famosa e più bella è quella SULL’UCCISIONE DI ERODE. In un processo indiziario viene difeso un giovane di Mitilene accusato di aver ucciso, durante un viaggio per mare, il vecchio Erode, scomparso improvvisamente senza che se ne sapesse più nulla. Le TETRALOGIE sono invece esercizi di scuola. Si tratta di dodici orazioni fittizie per processi fittizi, scritte per poter essere usate nei tribunali. Erano suddivise in accusa, difesa, replica dell’accusa, replica della difesa. In sostanza Antifonte, il cui linguaggio oratorio è elevato, dignitoso e ricercato, rivela di essere un abile avvocato in possesso di ottime doti di psicologo.
Domenico Intini