Cesare… il solo nome è sufficiente per far affiorare alla mente Roma, le legioni e il germoglio di un impero. In questo libro, la persona e le azioni di Cesare vengono raccontate attraverso gli occhi di un ex schiavo, Aristocle. Aristocle viene comprato da una famiglia romana come “giocattolo” per il proprio figlio. L’acume e l’intelligenza dimostrata da Aristocle fanno si che il maestro incaricato dell’istruzione di questo bambino, di nascosto impartisse il proprio sapere al giovane schiavo. E Aristocle impara… impara a scrivere, a leggere e disegni filosofici cominciano a popolare la sua mente ma all’apparenza la sua immagine è sempre di umile schiavo. La vita gli regala il miracolo di essere liberato e con la magnanimità del suo maestro entra a servizio di Cesare come suo scrivano. Siamo in piena epoca di guerre galliche, Cesare mira alla conquista di quanti più popoli e territori possibili. Le sue gesta sono e devono essere messe nero su bianco. Aristocle nutre per quest’uomo un misto di amore e odio, non lo stima ma non lo disprezza, ne ammira la forza e l’intelligenza ma non riesce a compiacersi dell’ambizione e della sete di potere che caratterizzano Cesare. I ricordi della sua vita da schiavo appaiono e scompaiono durante la lettura, si fanno spazio nella mente di Aristocle tanto da togliergli il fiato. È un piccolo pezzo di storia raccontato attraverso la voce di un giovane uomo che in quell’epoca valeva meno di niente ed è questo il punto di forza di questo libro… non ci sono minuziose spiegazioni delle guerre o strategie belliche ma momenti di vita di uomini, dagli ultimi a quelli che la storia ha reso eterni! Una scrittura chiara e concisa, pur trovando nelle pagine accenni di filosofia e saggezza, la lettura è fluida, piacevole e interessante sin dalle prime pagine. Consigliato!
recensione di Anastasia Pisani
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