È il romanzo di esordio del prolifico scrittore Maugham, un mancato dottore praticante in ospedale, fortuna per noi essere diventato lo scrittore di gran qualità che conosciamo. Liza è una ragazza che vive in un quartiere della Londra dell’Ottocento in uno dei quartieri più malfamati e malsani, Lambeth. Qui vivono tutti in strada, dediti alla vita po’ misera, pronti sempre a dar di botte e dove le donne e gli uomini spesso amano avere “un gocciolino di birra”. Tutti conoscono i fatti e la vita altrui e si “controllano” e si criticano vicendevolmente. Lisa è quasi “promessa” ad un bravo giovane, follemente innamorato di lei, il quale cerca di convincerla a fidanzarsi ufficialmente e poi sposarsi. Ma la giovane non vuole rimanere in un ghetto, vuole andare oltre e spera di conquistare il cuore di un vero uomo che la possa tirar fuori dalla sua casa misera dove vive con una mamma distratta e ubriacona. Ed ecco che incontra un tizio, conosciuto al pub davanti ad boccale colmo. È un tipo vivace e conosciuto da tutti, lavoratore col soldo facile, ma ahimè sposato con 5 figli! Su questo punto Liza è indecisa ma piano piano rimane avvolta nelle spire di lui, così navigato nella vita che riesce a sedurla. Lisa si fa sedurre e presto i suoi problemi si complicano all’infinito perché aumenta in tutto il vicinato e il quartiere il disprezzo e si parla, peggio di prima, di lei e di sua madre. Il finale è quanto mai desolante. Nella tristezza della solitudine sociale, nel silenzio e nel dispregio di tutti quanti che la circondano, Liza se ne va dimenticata col suo fardello; l’unico taciturno testimone il povero ‘fidanzato” che vorrebbe salvarla e ma è troppo tardi. Una storia che si legge in poco tempo e che rispecchia i tempi e luoghi della Londra dell’Ottocento ma anche contiene dei consigli attraverso la bocca di alcuni personaggi ‘di cercare di scegliere nella vita quanto è all’altezza di se stessi e non andare oltre cercando l’impossibile’. Molto gradevole!

Maria Cisonna