Premio Strega 1957. Il romanzo è un’esplorazione attenta della prima realtà verso le sorgenti non inquinate della vita. L’isola nativa rappresenta una felice reclusione originaria e, insieme, la tentazione delle terre ignote. L’isola, dunque, è il punto di una scelta e a tale scelta finale, attraverso le varie prove necessarie, si prepara qui, nella sua isola, l’eroe ragazzo-Arturo. E’ una scelta rischiosa perché non si dà uscita dall’isola senza la traversata del mare materno; come dire il passaggio dalla preistoria infantile verso la storia e la coscienza.

(FONTE IBIS)

Una lettura che mi ha sorpresa,stregata, coinvolgente. Mi sono ritrovata a camminare per strada e ricordare le descrizioni dell’isola di Procida, delle sue strade, delle sue case, meraviglioso lo straconsiglio!!!