Secondo capitolo della serie della Trilogia del Secolo, racconta le vicende delle cinque famiglie già narrate nel primo libro, nell’arco temporale 1933-1949. La delusione del trattato di Versailles, la disoccupazione galoppante, l’inflazione del reichsmark, il timore della ventata dall’est del bolscevismo, porteranno la Germania ad intraprendere un cammino di cambiamento e di forte nazionalismo e a riporre le proprie incertezze verso un solo uomo: Adolf Hitler. L’ascesa del partito nazionalsocialista, l’antisemitismo e le violenze del braccio armato delle camicie brune, trascineranno la Germania ad essere l’artefice principale di un conflitto bellico mondiale. In questo romanzo troviamo i discendenti delle famiglie già narrate ne La caduta dei giganti, gli interpreti si dimostreranno grandi protagonisti degni dei loro predecessori. L’ambientazione storica dettagliata dalla guerra civile spagnola alle principali battaglie della seconda guerra mondiale, all’invenzione e allo scoppio della bomba atomica fino agli albori della guerra fredda è caratterizzata non dalla descrizione bellica ma esclusivamente da accordi e contrapposizioni diplomatiche, il conflitto dai campi di battaglia si trasferisce nei tavoli delle ambasciate e nelle sedi parlamentari. Trattative, tradimenti storie di vita personali tra amore e morte, incolleranno alle pagine il lettore. Il binomio di romanzo storico-spionistico è ancora una volta una conferma per il romanziere gallese che riesce costantemente ad appassionare milioni di lettori amanti del suo genere.

 

recensione di Antonio Martino

edizione Mondadori