Elizabeth Zott ha un passato difficile, porta i segni di un’infanzia complicata, e un presente pieno di ostacoli. Nonostante tutto Elizabeth procede, passo passo, verso il suo obiettivo: diventare un chimico ed essere riconosciuta come tale. La storia si snoda tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in California. La traduzione italiana non prende in considerazione il genere quindi, in tutto il libro, “chimico” e “scienziato” sono riferiti anche alle donne, probabilmente una scelta voluta, perché, presumo, innanzitutto nella lingua originale non c’è questa distinzione, e poi, non essendoci appunto questa distinzione linguistica, l’autoaffermazione di Elizabeth non passa attraverso il linguaggio, ma attraverso l’azione. Siamo negli anni tra la prima ondata femminista americana che ha portato le donne ad ottenere il diritto di voto e la seconda ondata la cui miccia fu accesa grazie sopratutto a Betty Friedan e al suo libro, divenuto bestseller in breve tempo, “La mistica della femminilità” (1963). Elizabeth è senza dubbio una donna moderna, che ha respirato e respira l’aria di parità e uguaglianza, la sua vita è tutta protesa e spesa verso un ideale di donna attiva e partecipe nell’economia domestica e nella società. ” La riduzione delle donne a qualcosa di inferiore agli uomini e l’elezione degli uomini a qualcosa di superiore alle donne non è biologica, ma culturale. E che comincia con due parole: rosa e azzurro”. Nonostante il libro non abbia velleità di grande romanzo è una lettura piacevole, scorre veloce, i dialoghi e i personaggi sono ben costruiti, c’è molta ironia e caparbietà. Sono divertenti i momenti in cui Elizabeth incontra l’amore, Carl Evans, un genio in odore di Nobel, o il modo che ha di essere mamma o di gestire quel programma televisivo “Cena alle sei” che alla fine si trova a fare per “sbarcare il lunario” scendendo a compromessi con se stessa… Tra chemisier, merendine al sacco, Tapperware e la chimica in cucina, Bonnie Garmus ci regala un tempo di lettura davvero ben speso. Non lasciatevi intimidire dal numero delle pagine, la storia prende il volo tra le vistre dita. Buona lettura!

Erika Maccan

Traduzione da: Anna Rusconi Editore: Rizzoli Pagine: 464