Mio e Aoi sono legati in maniere diverse: genticamente pochè condividono un difetto nella vista, Aoi è daltonico mentre Mio ha una capacità rara di sentire e percepire i colori nelle sue diverse e infinite sfumature; lavorativamente, perchè Mio è una consulente dei colori e spiega e descrive le vite nascoste che i colori possono assumere mentre Aoi raccoglie l’eredità del padre e insieme alla sorella accompagna i morti nell’altra vita. Seguiamo la vita di Mio e Aoi, dal quando sono bambini, fino al loro incontro. La scrittura non è di quelle che subito ti catturano, sono sincera; all’inizio soprattutto l’ho trovato lento e un po’ monotono. Da poco prima di metà libro poi inizi a essere affascinata dalle sfumature che ogni colore, cosa o persona può avere per un’altra persona, perchè effettivamente ogni persona ha un colore, ma non ci soffermiamo abbastanza a rifletterci. Vorrei leggere altro di questa autrice perchè anche se da una parte non mi ha convinto al 100%, sono curiosa delle storie che ha da offrire e della vita giapponese che ormai ha adottato.

Laura Indelicato