“A volte pensi di essere indispensabile, che senza di te il mondo crollerebbe o comunque non riuscirebbe ad andare avanti. Poi capita una cosa come questa e ti accorgi: a) di non essere indispensabile; b) che non essere indispensabile non è per niente male.” Com’è difficile comunicare con i propri genitori o con i propri figli. Quanti accumulano rancore e parole non dette, per incomprensione o pudore. Quanto egoismo prevale sull’amore e sul rispetto dell’individualità dell’altro. Antonio e suo padre, in questo romanzo, abbattono le barriere che li dividono e trovano la chiave per rendere più profondo e sereno il loro rapporto. L’occasione è un viaggio a Marsiglia: il ragazzo, che soffre di crisi epilettiche da quando era bambino, è costretto a rimanere sveglio per due giorni interi, affinché il medico possa controllare se effettivamente è guarito. Il padre, un professore universitario di matematica, lo aiuta a non addormentarsi nelle 48 ore. La mancanza di sonno e la compagnia reciproca continua saranno le scintille che permetteranno loro di conoscersi davvero e capirsi. Una fortuna, per i due, non da tutti ma che fa riflettere sugli ostacoli che spesso noi stessi mettiamo ai nostri affetti più vicini, dimenticandoci dello scorrere del tempo. Carofiglio, con il suo stile diretto, descrive con precisione e delicatezza la relazione padre-figlio, riuscendo a farci entrare nella storia dei protagonisti e allo stesso tempo a universalizzare il messaggio del racconto.
recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 10 ottobre 2017
Pagine: 176 p., Brossura
- EAN: 9788806236076