“Patti con il diavolo, già, pensò Larry, scartabellando sulla sua scrivania. Quando hai a che fare con lui, i debiti vanno in scadenza all’inferno,”

Torno a parlarvi di King, che ho deciso di provare a leggere per intero… ovviamente in molto, molto, molto tempo. Sto seguendo l’ordine cronologico di pubblicazione delle sue opere, quindi dopo “Carrie”, eccoci con “Le notti di Salem” che è uscito per secondo. Questo scrittore non mi delude e continua a tenere alta l’asticella del mio favore, avendomi portato a conoscere un altro romanzo pieno di suspence ma anche di riflessione profonda. In questa storia, che ha protagonista una cittadina del Maine in cui arriva un vampiro che inizia a “contagiare” la popolazione, c’è avventura, scene mozzafiato e un po’ di paura, ma c’è anche, per il lettore più attento, un’analisi profonda dell’animo umano e una riflessione importante sul Male. Il Male che King ci presenta è un Male assoluto, personificato dal mostro, dal vampiro, ma anche un male che invece è insito in ognuno di noi e si manifesta più subdolamente con piccoli atti quotidiani di cattiveria. Lo scrittore ancora una volta è riuscito a tenermi incollata alle sue pagine, cercando di venire a capo della trama per capire chi fosse il vampiro originario e poi come e se potessero sconfiggerlo, ma è riuscito anche a farmi riflettere su quanto l’essere umano abbia di oscuro in fondo (e nemmeno così tanto infondo) alla sua anima. Solo l’ultimo capitolo (presente in questa edizione ma so che in alcune più vecchie non era inserito) non mi è piaciuto: è ambientato più di 100 anni prima rispetto alla storia principale e l’ho trovato poco centrato (mi sono addirittura chiesta cosa c’entrassero alcuni passi) rispetto al cuore della trama. In ogni caso, consiglio assolutamente questo romanzo a chiunque!

AlessandraMicelli