Un giovane uomo, di cui sconosciamo il nome, vive in solitudine. Non ha amicizie né rapporti sociali, fatta eccezione dei personaggi che incontra nei suoi sogni. L’uomo è infatti un sognatore accanito, riesce a trovare se stesso solo in una dimensione immaginaria, rifuggendo la realtà. Durante una passeggiata serale sul lungofiume incontra una giovane e triste donna. Tenta un approccio, ma questa, impaurita, fugge. Un altro uomo tenta di importunarla, ma il nostro protagonista corre in suo aiuto. Così iniziano a conoscersi. Nansten’ka è il nome della ragazza che risveglia il sentimento dell’amore, nel cuore del nostro protagonista. Nasten’ka è colpita dal carattere timido e impacciato di lui e decide di incontrarlo anche la notte successiva. Gli incontri fra i due giovani dureranno quattro notti, nell’ atmosfera magica e soffusa che offre San Pietroburgo, durante quel particolare periodo dell’anno in cui il sole tramonta in tarda sera (notti bianche, appunto). Lui confiderà alla ragazza il proprio mondo di fantasie, la volontà di volersi sempre rifugiare in un mondo idilliaco, lontano dalla realtà. Nasten’ka racconterà del vissuto con la nonna, delle sue marachelle per fuggire dalla reclusione forzata (attaccata al vestito dell’anziana con una spilla). Confiderà al sognatore l’amore per un giovane uomo, di cui attende il ritorno. Gli chiederà aiuto e gli prometterà amicizia eterna. I sentimenti sono però in evoluzione. La solitudine, il sogno, l’amore e l’amicizia sono i temi fondamentali di questo racconto. Seppur molto breve, la storia riesce a suscitare emozioni forti. “Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! È forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?”. Leggendo questa frase – una fra le tante che meritano di essere annotate – penso a come un libricino così piccolo possa aprire uno spiraglio a riflessioni ben più profonde! Anche il più elaborato dei sogni ingrigisce di fronte a un sentimento vivo, reale. Dostoevskij ci regala momenti di genuina bellezza, di passioni pure. Il nostro sognatore merita di gustare un’emozione vivida e reale come quella provata per Nasten’ka, come ogni lettore merita di evadere dalla realtà per essere rapito nelle pagine di questo breve romanzo e assaporare virtuosi sentimenti.

Federica Catania