Strano libro, forse un non libro “Le inseparabili” di Simone De Beauvoir. Pubblicato a fine 2020 dalla casa editrice Ponte alle grazie, era stato scritto nel 1954, ma la scrittrice decise di non pubblicarlo, forse su suggerimento di Sartre. Ciò che è inconfutabile è che quattro anni più tardi verrà pubblicato “Memorie di una ragazza perbene”, prima parte della sua autobiografia di cui “Le inseparabili” sembra esserne la preparazione. Come tutta l’opera della scrittrice anche in questo libro troviamo riflessioni sul ruolo della donna nella società moderna, ma il vero punto nevralgico della storia risiede nel profondo legame tra la scrittrice e l’amica. Dietro ai nomi fittizi e piccoli cambiamenti, i fatti raccontati sono autobiografici e ci riportano all’adolescenza della scrittrice, all’interno della sua famiglia e a quella dell’amica. Simone De Beauvoir si mostra indifesa ai nostri occhi, ci racconta senza remore della prima appassionante avventura del suo cuore. La ritroviamo bambina di dieci anni, allieva modello in una scuola cattolica, educatamente seduta dietro il banco e attenta alle lezioni, ignara che l’arrivo della nuova compagna avrà su di lei un impatto inimmaginabile, nonostante le convenzioni dell’epoca siano un freno alla vitalità e alla forza del suo sentire. Questo lungo racconto si legge senza la necessità di fare una pausa, una storia di un secolo fa, che sarebbe sbagliato credere che sia superata. Imperdibile per chi ama la scrittura raffinata di De Beauvoir, ma soprattutto le sue riflessioni sulle difficoltà dell’individuo in lotta contro convenzioni e false moralità.
recensione di Beatrice Maffei
- EAN: 9788833314822