Le due verità è uno dei romanzi della regina dei gialli, Agatha Christie. Il dottor Calgary si presenta alla famiglia Argyle per un motivo fondamentale, è testimone dell’innocenza di un uomo, Jacko Argyle, accusato ingiustamente dell’ omicidio della matrigna, Rachel. Il dottore è rientrato dopo un paio di anni, da una spedizione all’estero e post amnesia, motivi che gli hanno impedito di provare la non colpevolezza di Jacko. I sensi di colpa, per non essere riuscito a dimostrare l’alibi del ragazzo, lo spingeranno a investigare sul mistero della famiglia Argyle. Rachel Argyle muore assassinata, ma se non è Jacko il colpevole, i sospetti ricadranno inevitabilmente sulla restante parte della famiglia. Cosa ne sarà dei presunti innocenti? La narrazione scorre pian piano, la caratterizzazione psicologica dei personaggi emerge lentamente e l’autrice riesce a tenerci incollati al testo fino alla fine. D’altronde, ogni volta che si legge un romanzo della Christie, ci si impegna a scoprire l’assassino e l’attenzione deve rimanere alta. Come spesso accade con i romanzi della Christie tutti i sensi sono immersi fra le righe delle pagine, per scovare l’ assassino. L’ autrice non manca mai di originalità. Super promosso anche questo!!
recensione di Federica Catania
Nel 1914 sposa Archibald Christie dal quale divorzia nel 1928.
Il genere letterario con cui raggiunge il successo in campo internazionale è il romanzo poliziesco. I suoi detective, tra i quali primeggiano Hercule Poirot (che compare per la prima volta in Poirot a Styles Court, 1920) e Miss Jane Marple (che compare per la prima volta in una serie di racconti apparsi in rivista e raccolti nel 1932 in l tredici problemi e che diventa per la prima volta protagonista di un romanzo in La morte nel villaggio nel 1930), sono entrambi abilissimi nel risolvere i più intricati enigmi polizieschi. Essi concentrano la loro (e la nostra) attenzione sul comportamento degli indiziati e sulle loro reazioni emotive e verbali. L’azione ha sempre poca importanza, le prove non sono mai particolarmente signignificative; ciò che conta sono le motivazioni psicologiche che potrebbero aver spinto al delitto. ln un mondo di buone maniere, di modi raffinati, di anziane signore molto amanti della conversazione e di impettiti colonnelli in pensione, depositari di antichi valori e tradizioni, l’autrice può nutrire l’illusione di controllare il delitto e, grazie all’acume dei suoi detective, di riportare tutto alla normalità.
La “signora del crimine” ha scritto più di 50 romanzi e 100 racconti; da molti di questi sono stati tratti film, commedie e telelfilm. Nei suoi due ultimi romanzi, Sipario, l’ultima avventura di Poirot (1975) e Addio, Miss Marple (1976) l’autrice ha scelto di far morire i suoi due, ormai vecchissimi, detective: i romanzi erano stati scritti anni addietro, la scrittrice scelse di mantenerli inediti sino a poco prima della sua morte.
La mia vita (An Autobiography, 1977), è stata pubblicata postuma.
Fonte: parzialmente tratto da Dizionario Bompiani degli autori (2006) e Dizionario letterario Zanichelli.