Viene raccontata la storia di Pinocchio, un burattino costruito dal falegname Geppetto, vedovo e senza figli. Si scopre, mentre Geppetto sta costruendo il suo burattino, che il legno è magico e appena Pinocchio viene costruito diventa subito un burattino animato, capace di fare mille marachelle e baccano in giro per il paese. Appena viene costruito, il burattino scappa in paese e, dopo aver fatto finire Geppetto in prigione, torna a casa dove fa la conoscenza del Grillo Parlante, un suo coinquilino che abita “nella stessa casa da più di cento anni”. Non finisce molto bene la relazione tra i due e Pinocchio si trova da solo al freddo, senza niente da mangiare. Il giorno successivo, Geppetto torna a casa e decide di mandare Pinocchio a scuola, comprandogli un abbecedario (un libro per la scuola) vendendo la sua giacca. Ma Pinocchio, distratto dalla pubblicità dello spettacolo di burattini di Mangiafuoco, decide di non andare a scuola. Da quel momento iniziano le disavventure del burattino, mentre Geppetto aspetta che ritorni a casa il suo bambino. Il burattino però ha un sogno: diventare un bambino vero! È una storia per bambini, non lo metto in dubbio, ma credo che dietro ci sia un insegnamento molto più grande anche per le persone adulte. Ho letto più volte negli anni questo romanzo e ogni volta ho trovato un insegnamento diverso, adatto per ogni tipo di età. Conosco anche molti degli adattamenti cinematografici e televisivi della storia, anche se nessuno batte quella di Commencini del 1972 (un bellissimo passatempo per questi giorni, si trova in streaming!). Sono letteralmente innamorato del burattino, dei personaggi, del modo in cui è scritto il libro, della storia, di tutto e non riesco a dire quanto mi senta ogni volta sempre in sintonia con uno dei protagonisti e quanto ogni volta un personaggio rispecchi il mio stato d’animo di quel preciso momento, fin da quando da bambino mi sentivo Pinocchio fino all’ultima rilettura dove mi sono emozionato con la storia d’affetto tra burattino e padre. Ve lo consiglio davvero tanto e lo credo un romanzo adatto sia per i genitori che per i bambini, adatto per questi giorni di isolamento in casa!
Lorenzo Peluffo