La scrittrice scrive questo romanzo dopo aver letto un trafiletto sul giornale che parlava della storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf). Non riuscendo ad incontrarla di persona ha deciso di immaginare la vita di questa ragazza all’interno della caserma. Devo dire che n’è venuto fuori un racconto straordinario, di una donna vittima della storia che suo malgrado si ritrova intrappolata in un percorso che non le appartiene ma a cui ovviamente non può opporsi. Un romanzo che evidenzia l’amicizia, la rivalità ma soprattutto la paura e la voglia di ritornare presto alla vita di prima. La scrittrice è stata molto brava a far emergere i sentimenti dei suoi protagonisti tant’è che conosceremo i pregi e i difetti di ognuno di loro talmente bene che arriveremo a considerarli persone familiari. La storia parla di Rosa che insieme ad altre ragazze è stata scelta per assaggiare tutto ciò che dovrà poi mangiare il Führer. Lei attualmente vive in campagna con i suoceri, trasferitasi da Berlino perché il marito è stato richiamato in guerra. Questa condizione la fa vivere in una continua attesa: attesa che la guerra finisca, attesa che il marito torni, attesa che potrà essere avvelenata da un momento all’altro ma nonostante ciò lei si sente ancora viva, forte dei desideri della sua giovinezza. Con questo racconto la Pastorino mette in risalto un episodio poco conosciuto della storia e con la sua scrittura coinvolgente mi ha conquistata. Buona lettura!

Giusy Aloe