Giancarlo Peressi, di professione avvocato, appartiene all’alta borghesia torinese; ha una moglie, Alma, annoiata e superficiale e una figlia Verena, detta Titti, tossicodipendente e ninfomane. Ma non è tutto oro quello che luccica: Giancarlo Peressi ha un vizio segreto, molto ben tenuto: è omosessuale e rimorchia in piazza Carlo Felice, di fronte alla stazione di Porta Nuova. Il suo preferito è Gui e l’avvocato non si pone tante domande circa il suo giovane amante, sino a quando questi non gli mostra un video con al centro i loro amplessi e la figlia non viene rinvenuta cadavere davanti al cancello di casa…La storia parte bene e lo sviluppo è decisamente ottimo; il racconto è scorrevole, leggero ed ironico; l’unica nota stonata è il finale che appare un po’ irreale e scritto in modo frettoloso.
recensione di Cinzia Scanferla