Un omicidio in un paesino di periferia, si sa, è fonte sicura di pettegolezzo. Un giallo dove Poirot è presente fin dall’inizio. “Metodo, ordine: mai ne ho avuto più bisogno. Ogni elemento deve assumere la sua collocazione precisa.” Un connubio perfetto di atmosfera, personaggi, evolversi dei fatti e suspence, dove ogni nuovo indizio porta il lettore a cercare il colpevole in una direzione completamente diversa da dove lo stava cercando nel capitolo precedente. “La verità, per quanto possa essere sgradevole, è sempre meta curiosa e affascinante.” Tra stanze chiuse a chiave e finestre stranamente aperte, segreti malcelati e abili bugie, non si riesce a scoprire il colpevole se non alla fine rendendoci conto che era tutto lì, alla nostra portata, ma non ce ne siamo accorti (un’altra volta!). “Questa storia si fa sempre più appassionante. E’ come un caleidoscopio che viene scosso a ogni nuovo sviluppo, cambiando completamente il quadro.” Il fiuto infallibile di Poirot e le sue celluline grigie ci regalano un piccolo capolavoro! Buona lettura!
recensione Maria Valentina Luccioli
- EAN: 9788804732525
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Pseudonimo di Agatha Mary Clarissa Miller. Scrittrice inglese. Di famiglia agiata, viene educata privatamente. Ancora bambina scrive racconti e poesie; alcune di queste vengono pubblicate nel 1908 in «Poetry Review».
Nel 1914 sposa Archibald Christie dal quale divorzia nel 1928.
Il genere letterario con cui raggiunge il successo in campo internazionale è il romanzo poliziesco. I suoi detective, tra i quali primeggiano Hercule Poirot (che compare per la prima volta in Poirot a Styles Court, 1920) e Miss Jane Marple (che compare per la prima volta in una serie di racconti apparsi in rivista e raccolti nel 1932 in l tredici problemi e che diventa per la prima volta protagonista di un romanzo in La morte nel villaggio nel 1930), sono entrambi abilissimi nel risolvere i più intricati enigmi polizieschi. Essi concentrano la loro (e la nostra) attenzione sul comportamento degli indiziati e sulle loro reazioni emotive e verbali. L’azione ha sempre poca importanza, le prove non sono mai particolarmente signignificative; ciò che conta sono le motivazioni psicologiche che potrebbero aver spinto al delitto. ln un mondo di buone maniere, di modi raffinati, di anziane signore molto amanti della conversazione e di impettiti colonnelli in pensione, depositari di antichi valori e tradizioni, l’autrice può nutrire l’illusione di controllare il delitto e, grazie all’acume dei suoi detective, di riportare tutto alla normalità.
La “signora del crimine” ha scritto più di 50 romanzi e 100 racconti; da molti di questi sono stati tratti film, commedie e telelfilm. Nei suoi due ultimi romanzi, Sipario, l’ultima avventura di Poirot (1975) e Addio, Miss Marple (1976) l’autrice ha scelto di far morire i suoi due, ormai vecchissimi, detective: i romanzi erano stati scritti anni addietro, la scrittrice scelse di mantenerli inediti sino a poco prima della sua morte.
La mia vita (An Autobiography, 1977), è stata pubblicata postuma.Fonte: parzialmente tratto da Dizionario Bompiani degli autori (2006) e Dizionario letterario Zanichelli.