Talvolta un evento insignificante può segnare una svolta: Vanaten, giornalista quarantenne con una vita privata e professionale insoddisfacenti, dopo un banale incidente automobilistico che porta al ferimento di una lepre, decide di mollare tutto e iniziare a vagare per la Finlandia. Una storia surreale in un paese freddo anche d’estate che, forse per la distanza culturale o, semplicemente, per un lavoro di traduzione non eccellente, non è riuscita a emozionarmi. Il senso di libertà e fuga dalle costrizioni mentali e materiali che dovrebbe permeare l’intero romanzo e trasparire anche dai solitari e freddi paesaggi della Finlandia, risultano forzati e superficiali. Gli sterminati e meravigliosi paesaggi finnici sono, purtroppo troppo spesso ridotti a un semplice elenco di città e villaggi.
recensione di Patty Barale