Rosita è fuggita dal suo piccolo paese del sud Italia e da una madre annichilente nella speranza di forgiare il suo futuro a Padova. Ma il lavoro al supermercato interferisce con le lezioni alla facoltà di medicina e diventare una “fuoricorso” è un fatto ineludibile, fino al giorno in cui un gesto di gentilezza verso un’estranea la porta a conoscere il vecchio avvocato Ludovico Lepore. Questi le offre un lavoro, che le permetterà di ripartire all’inseguimento dei suoi sogni. Ma il vecchio pare anche volerla usare come cavia per dimostrare le sue teorie misogine, imprigionandola in una gabbia senza sbarre nella quale Rosita si libererà del bozzolo che la soffoca, scoprendo di poter solcare il cielo con variopinte ali di farfalla. Un romanzo profondo e attento alle sfumature e contraddizioni della psicologia femminile e alla sua semplificazione da parte dell’universo maschile. Una storia di fragilità e paura di vivere narrata con uno stile avvincente, che procede su due livelli, un presente raccontato in prima persona da Rosita e un passato, quello di Lepore, esposto in terza persona, quasi a voler sottolineare il distacco formale del personaggio da quelli che sono stati i moti dell’animo di un passato lontano. Una storia di condizionamenti capaci di segnare la vita e di ribellioni eroiche che portano alla conquista della libertà che permette di essere se stessi. Assolutamente consigliato
Patty Barale