L’investigatore dilettante (ma non troppo), Sherlock Holmes viene coinvolto dalla stessa polizia per risolvere il mistero della morte del signor Douglas. Sherlock, insieme al fidato Watson, si reca sul posto e scopre che la vittima abitava in un vecchio castello circondato da un fossato pieno d’acqua e isolato dall’ambiente circostante da un ponte levatoio. Arrivare a una soluzione dell’indagine, per una mente così agile, non sarà certo un grosso problema, anzi…E così anche noi lettori, a meno della metà della storia, scopriremo l’enigma. Ma, a quel punto, si tornerà indietro nel tempo per leggere un’altra storia svoltasi in terra americana. Ma cosa avranno in comune le due storie? Lo scopriremo soltanto all’ultimo capitolo. La prima parte del libro è particolarmente intrigante e gioca sul detto e non detto. La seconda parte è, invece, più seriosa, ma si legge anche questa con molto interesse e soprattutto chiedendosi in che modo essa sia legata all’indagine di Sherlock Holmes. Come al solito, ci troviamo di fronte a un bel giallo di Sir Arthur Conan Doyle, che non ci risparmia sorprese, nè ritratti di personaggi eccezionali.
Anto Spanò