Questo libro scritto da Massimo Zamboni, uno dei fondatori dei CCCP groppo punk rock italiano in auge negli anni 80, racconta la storia politica sociale di un piccolo paese della pianura padana, Cavriago. All’inizio del ‘900, quando gli ideali socialisti erano intensi e un nuovo vento di ribellione soffiava per tutta l’Europa Cavriago, una comunità di poche migliaia di anime, fin da subito subisce l’influenza di queste idee di speranza e rivolta. Vengono raccontati tutti gli avvenimenti storici politici che accaddero nel nostro Paese: l’influenza della Rivoluzione Russa, il biennio rosso, l’avvento del fascismo e della seconda guerra mondiale, il dopoguerra con il dibattito politico acceso tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista fino alla fine di un’ illusione con la caduta del muro di Berlino. I craviaghesi in quasi totale unanimità percorrono uniti al Partito i cambiamenti, le speranze, le gioie e le sconfitte politiche. Non è un saggio politico ma un’opera scritta con sarcasmo, nostalgia ed un pizzico di disincanto, capace a fare rivivere la storia e il processo politico di un partito che è stato per decenni rappresentativo di milioni di italiani. Cavriago nella piazza centrale del paese, conserva ancora oggi un busto di Lenin, uno dei pochi esempi di monumento esistente nel mondo occidentale dedicato al leader bolscevico. Lenin stesso pubblicamente ringraziò Craviago, questo piccolo comune difficile da trovare nelle cartine geografiche, per un telegramma di solidarietà ricevuto dai craviaghesi per il successo della rivoluzione.
Edizione Einaudi
Antonio Martino