Selma Falck, avvocato, investigatrice ed ex atleta, molto nota in Norvegia, si risveglia nuda, ferita e con segni di violenza in uno sperduto capanno in cui è appena scoppiato un incendio. Riuscita a stento a scappare dall’abitazione, senza abiti e senza documenti, Selma non ricorda nulla e non riesce neanche a orientarsi nel paesaggio uniforme dell’Hardanger: ricorda solo di avere una scadenza improrogabile da lì a pochi giorni. Mentre vaga nel freddo autunno norvegese, Selma comprende di dover colmare il vuoto della sua memoria e compie un lento e faticoso viaggio a ritroso nell’ultimo periodo della sua vita, mettendo insieme le tessere incerte di un mosaico, in cui gli eventi della sua vicenda personale si intrecciano a oscuri personaggi della politica norvegese e a più complesse trame dello scacchiere europeo. “La tormenta” ripropone uno dei personaggi più amati di Anne Holt, una delle più importanti scrittrici di gialli scandinavi ed ex Ministro della Giustizia nel suo Paese, la quale riesce a condurre abilmente il lettore entro le complesse dinamiche che regolano i giochi di potere. Oltre che per l’abile costruzione narrativa, il libro si segnala per la forte attualità, poiché affronta alcuni temi scottanti: il peso invadente dei media e dei social; il modo in cui gruppi di potere se ne servono per influenzare, in maniera più o meno limpida, utenti sempre meno in grado di controllare fonti e informazioni; il crescente rischio di un dilagante analfabetismo digitale, che, impedendo ai fruitori di districarsi correttamente tra le informazioni reperite in rete, rischia di compromettere la tenuta democratica dei sistemi politici occidentali. Da leggere.
Maria Carolina Campone