Mi ritrovo tra le mani questo piccolo gioiello ma il titolo e l’autore emanano una forza indescrivibile. La tempesta di neve di Lev Tolstoj è un racconto potente. Lo scrittore, attraverso la voce del narratore, il ragazzo protagonista, in modo magistrale, ci racconta ciò che accade durante il suo tragitto. Mentre sta per raggiungere la stazione, che si trova a pochi chilometri di distanza, si scatena un’incessante tormenta di neve, che prolungherà il viaggio per tutta la notte. Le sue descrizioni fanno sentire sensazioni che sembrano reali; in alcuni momenti, addirittura, sentivo la neve sfiorare la mia faccia. In un paesaggio ovattato, circondato dal nulla, la paura del protagonista di non arrivare a destinazione fa sì che la sua mente, in un momento di dormiveglia, lo faccia ritornare a quando era piccolo. Gli torna in mente un caldo giorno di luglio, nel momento esatto in cui dal lago viene rinvenuto il cadavere di un contadino. Questo episodio lo colpisce talmente tanto che ancora oggi lo ricorda nitidamente, in questa notte di continua inquietudine, perché la sensazione di terrore che provava in quel momento è la stessa che prova adesso, dove la morte si alterna alla forza della vita. Nonostante la brutalità della scena, sembra quasi che questo ricordo riesca per un attimo a scaldarci. La giornata assolata e il lago rievocano il calore e la luce che solo l’estate sa donarci. La grandezza di Tolstoj si vede anche da questo. Egli conclude il racconto in modo gioioso, come una melodia che svela finalmente i volti dei suoi accompagnatori offuscati da una notte tormentata. Un racconto breve ma con un’intensità ineguagliabile, considerato come una delle sue migliori opere giovanili. Buona lettura!
Giusy Aloe