Si è appena conclusa la seconda guerra mondiale, Claire e il marito Frank si sono concessi una seconda luna di miele per riconquistare l’intimità perduta a seguito della separazione forzata dovuta agli eventi bellici; Claire, infatti, ha svolto il ruolo di infermiera e Frank ha fatto parte dell’esercito inglese. La breve vacanza, prima che Frank cominci il suo nuovo lavoro all’università di Oxford come docente di storia, si svolge in Scozia, precisamente ad Inverness. Durante la visita nelle Highlands scozzesi, i due coniugi si imbattono in una “piccola Stonehenge” che affascina entrambi per la sua imponenza. Un giorno Claire, appassionata di botanica, si reca al cerchio di pietre per raccogliere esemplari di erbe medicinali e fiori ma, avvicinandosi alla pietra centrale si rende conto che dalla spaccatura interna proviene uno strano ronzio. Ed è a quel punto che “La pietra urlò”. Claire si ritrova, così nel 1742 tra rozzi scozzesi a cavallo, armati di fucili e pugnali e abbigliati con il tipico kilt in tartan. La donna, ancora in preda allo shock, si ritrova faccia a faccia con il Capitano Randall, antenato e sosia del marito, che non ha certo una buona reputazione. Infatti, il suo primo istinto è quello di violentare Claire, salvata dall’improvviso e fortuito arrivo di un bel cavaliere dalla chioma fulva. Ed ecco che incontriamo il nostro protagonista maschile, Jamie del clan McKenzie. Claire è condotta, quindi, al castello di Leoch, dove il laird, Colum Mckenzie, cerca di capire chi sia quell’affascinante sconosciuta. Claire non può certo rivelare di venire dal futuro e si inventa una storia di un viaggio verso la Francia, che non convince il diffidente laird. Non sapendo come fare per tornare indietro, si adegua alla vita del castello e diventa, grazie alle conoscenze mediche e botaniche, la guaritrice del clan. La storia è molto lunga, ma per farla breve e non annoiare troppo soprattutto chi lo considererà un libro spazzatura, dico soltanto che Claire è costretta a sposare il giovane Jamie. I due, affascinati l’uno dall’altra, si innamorano perdutamente e vivranno una intensa storia d’amore. Ma la situazione è un po’ troppo complessa, su Jamie c’è una taglia ed è costretto a rimanere al castello di Leoch, protetto dagli zii, per evitare di finire nuovamente tra le grinfie del capitano Randall che, già in passato, lo ha frustato fin quasi alla morte. In realtà Jamie è il laird di Lallybroch, dove i due sposi riusciranno a fare una breve incursione. Purtroppo Jamie sarà arrestato e finirà nella prigione di Fort William, dentro le mura della quale si svolgerà la parte più cruda e commovente della storia…. Lo dichiaro pubblicamente: questo libro mi ha conquistata completamente! E’ ricchissimo di eventi storici, tradizioni e leggende popolari. Si parla dei giacobiti, dell’indipendenza scozzese, degli strumenti e dei rudimenti medici dell’epoca, di stregoneria , di amore, di violenza fisica e psicologica. Ci si sente coinvolti nella storia, si prova empatia per i personaggi, si sorride, ci si arrabbia e si prova tenerezza. Beh, è vero c’è qualche eccesso che poteva essere evitato, ma c’è anche la maestria dell’autrice nella descrizione dei tormenti interiori e di inserimento, qua e là, di qualche frase azzeccatissima (secondo me).

Anto Spanò