Direi che il titolo è particolarmente azzeccato… E’ la storia di Pearlie ed Holland Cook, una coppia di colore che si “muove” negli Stati Uniti degli anni ’50, quando la questione razziale non è ancora del tutto risolta. I due protagonisti si sono incontrati per ben due volte, come ci tiene a sottolineare la stessa Pearlie in questo lungo resoconto della sua vita di coppia, che un po’ vuole (forse) imitare il flusso di coscienza, tipico del primo Novecento. Il secondo incontro avviene dopo la Grande Guerra e sfocia nel matrimonio, nel quale Pearlie mette tutta sé stessa per prendersi cura del marito. Poi, la vita familiare scorre tranquilla, finchè non compare sulla scena Buzz, un vecchio ed enigmatico amico di Holland. L’uomo si insinua, in modo quasi subdolo, nella vita della coppia per svelare a Pearlie un grosso segreto, “una bomba” che mette tutto in discussione e fa traballare tutte le certezze. Tra Pearlie e Buzz si instaura un legame difficile da comprendere, mentre Holland rimane un po’ sullo sfondo ad attendere l’evolversi degli eventi, finchè non sarà proprio quest’ultimo a decidere per tutti… Una bella storia; nonostante la reazione più che compassata di Pearlie, è una storia che mi ha coinvolta e mi ha trascinata dentro questo matrimonio in cui il silenzio ed i segreti hanno un ruolo chiave, fino ad indurmi ad accelerarne la lettura per capire come questa matassa ingarbugliata di sentimenti si sarebbe dipanata. Chi ha vinto? Chi ha perso? Probabilmente tutti hanno perso qualcosa: fiducia, sicurezza, amore..
recensione di Anto Spanò