La giovane Namita, a soli dieci anni, decide di imparare a suonare perché vuole apprendere la divina arte dei raga, che sono alla base della musica classica indiana. Perciò, accompagnata dalla madre, inizia a prendere lezioni da una grande musicista, Dhondutai, nipote di Alladiya Khan, il leggendario fondatore del gharana di Jaipur, una delle più antiche scuole di musica indiana. Per recarsi dalla sua insegnante deve attraversare il Kennedy Bridge, uno dei quartieri più malfamati di Bombay, che già nel primo pomeriggio è popolato dai frequentatori dei bordelli, eppure, quando arriva a destinazione ed entra nella ‘stanza della musica’, dimentica ogni bruttura e si perde nel mondo fantastico dell’armonia e dei racconti di Dhondutai, grazie alla quale inizia il suo personale percorso di crescita e di iniziazione alla vita, un percorso in cui i personaggi femminili vivaci e pittoreschi che animano i ricordi di Dhondutai, a cominciare da sua madre, Kesarbai, divengono amici inseparabili e modelli cui ispirarsi. Un libro evocativo e struggente che fa della musica il simbolo di una ideale perfezione, in grado di resistere a ogni bruttura e divenire viatico di salvezza per chi vi si affida.

 

Maria Carolina Campone