Stephanie è una studentessa di teologia all’università di Harvard. Grazie ad una borsa di studio, compie un viaggio in Siria per approfondire gli studi sulla figura di Gesù. Quando arriva in Siria, Stephanie è spaesata, non riesce a comunicare con le altre persone perchè l’arabo che conosce è quello appreso dai libri, un arabo antico che per nulla assomiglia a quello colloquiale parlato dalla popolazione. In più si è lasciata alle spalle una storia d’amore in cui credeva profondamente. Si trova, quindi, sola e in un paese straniero che, dopo l’11 settembre, considera il suo un paese nemico. Eppure in Siria riesce a trovare casa, protezione, riesce tra mille difficoltà ad imparare la lingua e a conoscere bene il quartiere in cui si è stabilita. Poi un giorno decide di recarsi in un monastero in mezzo al deserto, un monastero gestito da Padre Dall’Oglio, in cui inizia gli esercizi spirituali e rivive, attraverso la meditazione, la passione di Cristo. Convinta di essere stata scelta da Dio, decide di farsi suora. Ma lasciato il deserto, torna ad essere combattuta ed insicura. Passerà molto tempo prima che possa rendersi conto che, in questo periodo trascorso in Siria, ha trovato l’amore che cercava. Un bel libro, un po’ spirituale, a volte ironico, che mi ha insegnato molto anche sul mondo arabo e della religione musulmana.
Anto Spanò