Questo romanzo è la continuazione di “Paula”, libro dedicato alla propria figlia amata, durante la malattia e la sua dipartita. Vengono ripercorsi gli anni successivi alla morte di Paula, toccando le fasi più significative della vita della scrittrice cilena, dai grandi successi editoriali, ai vari premi ricevuti, all’onore di presenziare la cerimonia dell’apertura dei giochi olimpici invernali di Torino, alla sfida piu ardua, quella di riunire la propria famiglia, la propria tribù come la chiama affettuosamente l’autrice. La famiglia è un elemento essenziale per Isabel Allende, contornata da figli, nuore, nipoti, ognuno con particolari peculiarità. Lo stile è semplice, scorrevole, immediato mai banale, marchio di fabbrica della scrittrice cilena. Con la lettura di questi due libri autobiografici, ci si rende conto che la sua vita ricca di eventi particolari a volte folcloristici sembra quasi un romanzo d’avventura, per poi invece capire a mente fredda che si tratta di vita vera vissuta. Paula è sempre nei suoi pensieri, dal momento che si sveglia a quando si appresta a dormire. La sua presenza è costante, fa capolino nei natali, nei compleanni, nei momenti della consegna di un riconoscimento letterario, nei momenti di difficoltà. La perdita di una figlia è un dolore troppo grande da sopportare che nemmeno il tempo può lenire, ci si convive, ci si abitua e i giorni che si susseguono sono solo “la somma dei giorni”.
Antonio Martino