“La solitudine dei numeri primi” Premio Strega 2008

L’autore costruisce la storia dei due protagonisti, Alice e Mattia, iniziando la narrazione dalla loro infanzia, momento in cui, entrambi, vengono segnati da due terribili vicende che, silenziosamente, riemergeranno lungo il corso della loro vita, condizionandone il comportamento, il rapporto con sé stessi e con gli altri, rendendoli “particolari” rispetto alla massa; quella particolarità che li attrarrà vicendevolmente, instaurando un forte legame di amicizia. Una sofferenza profonda, interiore e fisica, percepita e vissuta dai loro genitori, presenti ma distanti, che li condurrà a scelte non volute. Mattia ha un’intelligenza superiore che utilizzerà come strumento per distrarsi dal dolore, rifugiandosi nell’universo della matematica. Alice, invece, dovrà convivere con un problema di deambulazione a causa del quale la sua adolescenza sarà connotata da emarginazione e azioni aggressive nei suoi confronti ma che, nel futuro, sarà lo scudo per fuggire da un’altra situazione dolorosa. Entrambi Alice e Mattia credono di trovare nell’altro il proprio equilibrio, la speranza di salvezza da un tormento interiore e fisico: troveranno la pace questi due ragazzi, diventati adulti? Quale sarà la strada per riuscire a digerire quel dolore arroccato sullo stomaco? Un romanzo intenso, connotato da un linguaggio dettagliato e forte che accompagna il tema della trama, con cui l’autore scoperchia la sofferenza dei protagonisti, paragonandola ai “numeri primi”, ed enfatizzando i particolari, per dare voce alla turbolenza del loro animo.

 

recensione di Clelia Zarbà

 

Editore: Mondadori
Edizione: 2
Anno edizione: 2010
Formato: Tascabile
Pagine: 304 p., Brossura
  • EAN: 9788804589655