Il ragionier Patò lavora presso la banca di Vigàta, ma è noto in paese per la sua partecipazione annuale alla rappresentazione del Venerdì Santo nei panni di Giuda. E’ il Venerdì Santo del 1890 e il ragionier Patò scompare dietro le quinte del palco realizzato appositamente per la rappresentazione della Passione di Cristo. Da quel momento non si sa più niente di lui. Dov’è finito il ragionier Patò? E’ scappato? E’ stato sequestrato? E’ stato ucciso? Vaga per il paese senza memoria? « Giuda murì, Patò spirì , Spirì Patò, Cu l’ammazzò? Quantu patì E po’; pirchì Patò spirì? » I reali Carabinieri e la forza di Pubblica Sicurezza indagano collaborando tra di loro, ma del ragionier Patò non c’è alcuna traccia. Noi lettori seguiamo tutta la vicenda attraverso le lettere, le varie comunicazioni e i rapporti ufficiali che si inviano i responsabili dell’indagine e che questi inviano ai loro superiori. Non mancheranno a questa raccolta di missive nemmeno quelle inviate da onorevoli e noti politici del luogo, le quali conterranno suggerimenti o pressioni di ogni genere. E’ sicuramente il libro più divertente che abbia letto di Camilleri! Questa forma narrativa conferisce alla storia una certa particolarità e si rivela spassosa. Non c’è che dire! Più indietro andiamo nella lettura dei suoi libri, più Camilleri si rivela geniale.

Anto Spanò