Paul Messner ufficiale delle SS, ha l’importante incarico di amministrare il campo di concentramento di Auschwitz e soprattutto ha il compito di creare uno svago per i soldati nazisti. Messner ha la brillante idea di organizzare un torneo di scacchi tra i militari e un giocatore perfetto, imbattibile, che ha il soprannome di “Orologiaio”, ma con un grande “difetto”: Emil Clément, lo scacchista invincibile è un ebreo. In palio ci saranno vite umane, l’onore della divisa delle SS, la perfezione della razza ariana, il riscatto e la speranza del popolo ebreo, in un luogo dove la speranza non può esistere. Sull’Olocausto sono stati scritti innumerevoli romanzi, alcuni sono diventati delle pietre miliari della letteratura e della testimonianza e del ricordo del più grande dramma della storia umana. In quest’opera viene evidenziata la necessità e l’essenza del perdono, ma viene posta soprattutto una domanda implicita ed una riflessione: tutti i nazisti sono stati consapevoli di quella strage? Può essere esistito anche un solo nazista che provasse un briciolo di umanità in un campo di sterminio? Le risposte non sono immediate e semplici ma questa lettura mi ha dato l’opportunità di un momento di riflessione, di parziale abbattimento di personale stereotipia, di ripensamento, non dimenticando però cosa successe e chi furono i veri responsabili.
Ed. Giunti
Antonio Martino