Leggendo la “Salita dei Saponari” di Cristina Cassar Scalia mi sono definitivamente appassionata di Vanina. Direte ma c’è voluto tutto questo tempo? In realtà avevo da sempre apprezzato le storie del vicequestore Guarrasi ma c’è qualcosa in questo ultimo lavoro della Cassar Scalia che mi ha convinto totalmente. La storia infatti è appassionante, mai banale, e lascia un finale aperto che spinge necessariamente a volere leggere il seguito. I tratti dei personaggi, che avevamo imparato già a conoscere nei precedenti romanzi, vengono delineati con maggiore precisione e inevitabilmente si inizia a provare un legame con ciascuno. E sta proprio qui la forza dell’ultimo romanzo della Cassar Scalia, quella di essere riuscita a creare un legame con i suoi lettori e a dare vita a dei personaggi che, nulla hanno da invidiare a quelli più conosciuti che girano attorno al commissario più famoso d’Italia. Adesso non mi resta che andare subito a leggere “L’uomo del porto” l’ultima fatica letteraria della scrittrice siciliana che,in realtà, ha già inizio, nell’ultima pagina della “Salita dei Saponari”
recensione di Maria Carmela Torchi