Tutto inizia con una fuga rocambolesca di una ragazzina non ancora maggiorenne da una festa privata a base di sesso e alcol e al conseguente inseguimento da parte di uno sconosciuto. Catalina riesce a sottrarsi all’inseguitore e si rifugia in casa di Jonathan Stride, che già l’aveva salvata dalla furia paterna in una fredda notte invernale di 10 anni prima.
Jonathan cerca di capire se quello che racconta Cat sia la verità, o frutto della sua fantasia o, peggio ancora, delle allucinazioni da droghe.
Ma troppe morti si susseguono e tutte sembrano portare ai fatti accaduti 10 anni prima. E così è.
E, districandosi tra legami affettivi, ricordi, rimpianti e rimorsi, bisogna scoprire chi c’è dietro.
Non male! Non conoscevo l’autore, ma mi sono appassionata alla storia di Catalina e all’investigazione di Jonathan Stride. Non so se sono tonta io, o è stato l’autore a portarmi fuori strada, ma l’identità dell’assassino è riuscita a sorprendermi, era un nome che non avevo nemmeno preso in considerazione
Anto Spanò