Torniamo a Belville per il terzo capitolo del ciclo Malausséne di Daniel Pennac. “La prosivendola” si apre con un colpo di scena in casa Malausséne: Clara, la sorella prediletta di Benjamin, è alla vigilia del matrimonio con il direttore di un carcere di trent’anni più grande. Benjamin non è così felice di questo matrimonio, ma non può farci niente perchè Clara non torna indietro sulle decisioni già prese! Ovviamente, come tutto ciò che accade in seno alla famiglia Malauséne, anche il matrimonio organizzato è strambo: avverrà nella cappella all’interno del carcere sperimentale diretto dallo sposo. Ma quando il corteo nuziale è in viaggio verso il carcere, qualcuno interviene a bloccarlo perchè qualcosa di grave è accaduto. Insomma il matrimonio non si celebra e la sposina rimane sola e incinta. Anche questa volta a Benjamin tocca prendere l’iniziativa e prendersi cura della famiglia che cresce in modo esponenziale. Accetta quindi di prendere il posto di un enigmatico scrittore che vuole rimanere nascosto agli occhi dei lettori. Viene preparata una grande presentazione pubblica, ma un proiettile……. Rispetto ai due precedenti capitoli “Il paradiso degli orchi” e “La fata Carabina”, questa storia si apre in modo migliore, più avvincente e coinvolgente! Un bell’inizio che poi sfocia nell’irrealtà e nel surreale. Perdendo quindi molto strada facendo! Come al solito, però, un tema di forte impatto sull lettore si insinua tra le righe. Qui si parla di coma, morte celebrale, di persone imprigionate nella scatola che è diventata il loro corpo. E questa parte mi è piaciuta, devo ammetterlo!
Anto Spanò