Come si commenta un libro così bello? E’ la storia di un rapporto complicato tra due donne, che più diverse l’una dall’altra non potrebbero essere! Una delle due donne è l’autrice, che si sta affermando sul panorama letterario ungherese e si dedica anima e corpo alla scrittura, battendo incessantemente le agili dita sui tasti della sua macchina da scrivere; l’altra è Emerenc, un donnone energico e solitario, dai modi bruschi e con alle spalle una vita di avvenimenti dei quali non parla così facilmente, tanto che nessuno può azzardarsi ad affermare di conoscerla veramente. Eppure, nonostante i caratteri diversi, nonostante le incomprensioni, le stramberie ed i misteri, Emerenc diventa indispensabile nella vita dell’autrice, così come quest’ultima riesce a conquistare un angolo importante nel cuore dell’anziana. Emerenc arriva a fidarsi pienamente dell’autrice, ma alla fine ritiene di esser stata tradita. Perchè non ha rispettato la sua dignità di donna? Questo non riesce proprio a perdonarglielo ed ecco che il segno di questo mancato perdono sembra arrivare nel momento in cui dei mobili strepitosi si sfaldano sotto gli occhi attoniti dell’autrice. Ho amato molto Emerenc, forse perchè ha molti punti in comune con me ed ho amato il racconto di questo lungo e tormentato rapporto. L’unica cosa che ho odiato è il modo in cui trattava in povero Viola, non riesco a far combaciare la Emerenc energica, burbera e stramba, con quella donna glaciale che si mette a picchiare un cane indifeso. Comunque un libro da leggere assolutamente; è denso di fatti e problemi quotidiani, ma anche di sentimenti profondi non sempre facilmente esternabili.
recensione di Anto Spanò