Gioia di marzo
Fresca gioia, l’erba nasce
così lustra e così breve
dove il sol ruppe la neve
e l’agnello se ne pasce.
Anche l’acqua ch’era ghiaccio
s’incammina dentro il fosso
con un po’ di cielo in dosso,
mormorando: “Se ti piaccio,
vieni a bermi così pura
aria che tocchi la pianura”.
L’alberello di cotogno
apre gli occhi e guarda il mondo
e nel rivo vispo e fondo
getta l’ultimo suo sogno;
poi, toccato dal Signore,
sui rametti più lontani,
come dentro esili mani,
posa un candido suo fiore
così allegro che la gente
dentro l’anima lo sente.
Renzo Pezzani