Fammi tornar bambino

Nella concavità delle valli benedette
passan fiumi dorati tra vinchi e violette;
le piante rabbellite di petali e d’uccelli
offron disegni d’ombre ai giochi degli agnelli;
le belle foglie nuove dell’erbe prataiole
sembrano lingue verdi che assaporano il sole.
Pastori senza greggi, branchi senza pastori
si stendono felici sui primaticci fiori,
e due bovi incantati alla metà del solco
ascoltan, bianchi e fermi, il canto del bifolco.
L’aria giovane tesa sopra i colli celesti
illumina di pace gli spartimenti agresti.
O santità perduta del mio cielo infantile,
oggi recuperata nella luce d’aprile,
fammi tornar fanciullo in valle di riposo
quando tutto era sacro, puro e miracoloso;
fammi tornar bambino, quando tutto era mio
ciò che alla dolce terra ha regalato Iddio!

Giovanni Papini

Dipinto, Étienne Dinet