Colloquio con l’albero
« La terra è di granito. Son di marmo i ruscelli.
È inverno e nella casa siam tanti e poverelli.
Vuoi esser tu, buon albero, il ceppo di Natale? .
con questa grande scure dovrò farti del male ».
« Da terra nasco legno e in fiamma al ciel mi volgo.
Colpisci, legnaiolo, colpisci, io non mi dolgo ».
« Vuoi esser tu, buon albero, al mio aratro timone? ».
« Mi piace aprir nei campi il passo alla stagione;
trarre la spiga d’oro dalla terra profonda.
Dove è passato il vomere ogni zolla è feconda ».
« Vuoi tu, albero verde, alto tra la macchia cupa
che il capriolo asconde e la bramosa lupa;
vuoi essere tu, buon albero, sostegno al casolare?
La casa dei miei bimbi ti porto ad abitare ».
« Eccomi, o uomo, non piango se di scure m’uccidi.
Posso portare i tetti, se già portai i nidi.
Se ti guardo negli occhi non vedo in te un nemico.
La tua dimora è santa ed io la benedico »,
È inverno e nella casa siam tanti e poverelli.
Vuoi esser tu, buon albero, il ceppo di Natale? .
con questa grande scure dovrò farti del male ».
« Da terra nasco legno e in fiamma al ciel mi volgo.
Colpisci, legnaiolo, colpisci, io non mi dolgo ».
« Vuoi esser tu, buon albero, al mio aratro timone? ».
« Mi piace aprir nei campi il passo alla stagione;
trarre la spiga d’oro dalla terra profonda.
Dove è passato il vomere ogni zolla è feconda ».
« Vuoi tu, albero verde, alto tra la macchia cupa
che il capriolo asconde e la bramosa lupa;
vuoi essere tu, buon albero, sostegno al casolare?
La casa dei miei bimbi ti porto ad abitare ».
« Eccomi, o uomo, non piango se di scure m’uccidi.
Posso portare i tetti, se già portai i nidi.
Se ti guardo negli occhi non vedo in te un nemico.
La tua dimora è santa ed io la benedico »,
Victor Hugo
Dipinto, Gustave Courbet