Autunno
Ho lasciato che i familiari partissero,
tutti i congiunti da tanto sono sparsi,
e della solitudine di sempre
tutto è pieno in natura e nel cuore.
E ecco sono qui con te in un riparo.
Nel bosco senza un’anima, deserto.
Come nel canto, viottoli e sentieri
dall’erba sono quasi invasi.
Ora noi soli con tristezza
fissano pareti di travi.
Non promettemmo di superare gli ostacoli,
noi periremo scopertamente.
Ci sederemo all’una, ci alzeremo alle tre.
io con un libro, tu con il ricamo,
e nell’aurora non noteremo
che avremo smesso di baciarci.
Ancora più fastose, più sfrenate
stormite, spargetevi, foglie,
e la coppa dell’amarezza di ieri
con l’angoscia odierna fate traboccare.
Attaccamento, attrazione, incanto!
Disperdiamoci nel frastuono di settembre!
Immergiti tutta nel fruscio dell’autunno!
Arrestati o insanisci!
Tu pure abbandoni la veste,
come il boschetto abbandona le foglie,
quando tra le braccia ti getti
in vestaglia col fiocco di seta.
Tu sei il bene di un passo funesto,
quando la vita più che infermità ripugna,
ma la radice della bellezza è audacia
e questo ci attrae l’uno all’altro. .
Boris Pasternak
Dipinto, Isaak Levitan