In questo romanzo viene raccontata la storia di Hanna Mendel, quindicenne pianista di talento che insieme alla sua famiglia dovrà purtroppo conoscere gli orrori dei campi di concentramento. Anche se questa non è una storia vera, a differenza di tante altre pubblicazioni sull’argomento, rappresenta lo stesso una testimonianza fedele, e allo stesso tempo agghiacciante, delle atrocità che le persone subirono nei luoghi di prigionia per mano dei tedeschi. Anche perchè la scrittrice ha potuto ascoltare la testimonianza del papà, che a 13 anni fu caricato su un carro bestiame diretto ad Auschwitz. Ho vissuto con la protagonista l’ansia di quello che sarebbe potuto accadere da un momento all’altro. L’angoscia per la sorte dei suoi cari e la speranza che un giorno sarebbero usciti vivi da quel posto, per poi far ritorno tutti insieme nella loro casa. Hanna grazie alle sue doti da pianista, viene scelta dal comandante del lager, per intrattenere lui e i suoi amici durante le riunioni, le viene data così la possibilità di sottrarsi ai lavori forzati. Ma anche per lei non sarà tutto così semplice come sembra. Una storia cruda raccontataci dal suo punto di vista, una ragazzina che vive in simbiosi con la musica e che grazie ad essa riesce ad avere uno spiraglio di speranza. Buona lettura!
Giusy Aloe