Magnifico thriller di uno scrittore che nella realtà è uno sceneggiatore, e in effetti leggendo il romanzo ritroviamo un’impronta che ricorda molto una sceneggiatura da film. Theo Faber è uno psicologo criminale, e quando il Grove Hospital è alla ricerca di uno psicologo forense sa che la sua strada è segnata: deve ottenere quel posto. Infatti, proprio in quella clinica è ricoverata Alicia Berenson, pittrice dal passato difficile, che dopo aver assassinato il marito con sei colpi di pistola in faccia sei anni prima, si è chiusa in un mutismo assoluto. Theo è convinto di avere le carte per poter raggiungere la sua psiche e poter farla tornare a parlare. La terapia serve al paziente non per rinnegare o correggere il passato ma per poterlo affrontare a piene mani. Durante la lettura è quindi intuibile che prima o poi si arriverà a un punto di non ritorno: Alicia parlerà. E man mano che il romanzo va avanti, lo scrittore svela con colpi di scena i tasselli mancanti del quadro. Le prime cinquanta pagine partono un po’ lentamente; appena però iniziano gli incontri tra Theo e Alicia il romanzo parte a tutto sprint e lo divori. Complice forse il fatto che non leggevo thriller da parecchio, mi è piaciuto tanto e lo consiglio vivamente.
Luana Indelicato