Jeanne de la Motte, discendente dei Valois, si trova, forse volontariamente, al centro di un intrigo alla corte di Francia che danneggia la reputazione della regina Maria Antonietta.
Arrestata, è condannata all’imposizione di un marchio sulla pelle e alla fustigazione sulla pubblica piazza parigina.
Marcel de la Tache, un giovane giornalista, assiste all’evento pubblico e rimane colpito dall’indole della giovane sconosciuta. Comincia, quindi, ad interessarsi alla storia di Jeanne e al furto della collana di diamanti che ha mandato quasi sul lastrico i più famosi gioiellieri di Francia e portato all’arresto dell’ingenuo cardinale Rohan.
Marcel inizia con il leggere gli atti del processo, per poi recarsi di persona alla prigione in cui è reclusa Jeanne. Affascinato dalla donna, rimarrà legato a lei fino alla morte di quest’ultima. Nonostante riesca a riconoscere l’ambiguità della donna, non riuscirà mai a spezzare il filo invisibile che li lega, commettendo spesso non poche imprudenze e mettendo a repentaglio l’unione della propria famiglia.
Tra intrighi, libelli diffamatori e fughe oltre la Manica, si compie intanto la Rivoluzione Francese.
Un libro molto interessante. Seppur romanzato, rimane fedele alla verità storica e giuridica dei fatti, permettendoci di intrufolarci a corte, dove tutto non è soltanto splendore, divertimenti e leggerezza.
Non conoscevo l’autrice, ma ho trovato la sua narrazione coinvolgente e piacevolmente ricca di intrecci.
Recensione di Anto Spanò